L’italiano supera il francese?

Come Associazione dei Docenti di Italiano in Germania siamo da sempre fortemente interessati ad una raccolta dati seria sullo studio dell’italiano all’estero, che riteniamo il punto di partenza fondamentale senza il quale non è possibile discutere seriamente di promozione culturale e linguistica.

Più volte abbiamo sottolineato, sia pubblicamente sia nel dialogo con le autorità quanto siano non attendibili i dati resi noti ad ogni ripetersi degli Stati Generali della Lingua Italiana, che vedrebbero la nostra lingua crescere esponenzialmente di edizione in edizione: per la Germania possiamo dire che a volte si contano persone fisiche, a volte iscrizioni ai corsi, a volte si contano semestri accademici, a a volte anni scolastici. Inoltre, non esiste un elenco aggiornato, ufficiale, affidabile, delle istituzioni pubbliche che insegnano italiano in Germania (per non parlare delle istituzioni private).
Questi dati, semplicemente, non hanno valore statistico.

Con preoccupazione abbiamo quindi letto alcuni giorni fa l’articolo del Sole24Ore (ripreso poi anche dall’Huffington Post) su un fantomatico sorpasso dell’italiano sul francese come quarta lingua più studiata al mondo: parlare di un trend positivo non fa altro che nascondere ancora di più all’opinione pubblica problemi evidenti a chiunque lavori nel campo, rendendo ancora più difficile un lavoro per cui l’Italia non spende poco, ma probabilmente in modo non efficace.

La notizia diffusa dal Sole24Ore e rimbalzata in molti social network è falsa, come ha spiegato benissimo anche la Prof. Roberta D’Alessandro (Università di Utrecht) in un suo post su Facebook, che riprendiamo qui.

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  • überholen: Pixabay | CC0 (via Pixabay)
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