L’ADI organizza il 14° convegno annuale, che quest’anno si svolgerà presso la Facoltà di Scienze Umane dell’Università di Bamberga (Gebäude 2, Raum MG2/00.10, Markusstraße 8 a, 96047 Bamberg) il 17 e 18 novembre. Le giornate di studio e formazione avranno per argomento la lingua di oggi e l’uso di materiali autentici nella didattica.
Gli interventi in plenaria saranno tenuti da Giuseppe Antonelli (Università degli Studi di Pavia), da Daniela Pietrini (Martin-Luther-Universität Halle-Wittemberg) e da Vera Gheno (Università degli Studi di Firenze), mentre i workshop saranno tenuti da Monica Biasiolo (Otto-Friedrich-Universität Bamberg/Universität Augsburg), Paolo Torresan (Universidade Federal Fluminense) e Carlo Guastalla (Bacole – formazione italiano L2/LS).
LE ISCRIZIONI AL CONVEGNO SONO CHIUSE
Programm
Venerdì 17 novembre
12:30-13:30 Apertura iscrizioni
13:30-14:00 Saluti e apertura lavori – aula MG2/00.10
14:00-15:00 Giuseppe Antonelli (Università degli Studi di Pavia): L’italiano “autentico” dell’intelligenza artificiale
15:00-16:30 Workshop didattici
- Workshop 1: Monica Biasiolo (Otto-Friedrich-Universität Bamberg/Universität Augsburg) Per un approccio alla letteratura «circostante». Leggere, valutare e apprendere (dal)le fonti – aula MG1/02.05
- Workshop 2: Paolo Torresan (Universidade Federal Fluminense) Dar colore a un role-play: dal movimento all’improvvisazione – aula MG1/02.06
16:30-17:00 Pausa caffè
17:00-17:40 Dibattito case editrici – aula MG2/00.10
18:00-19:30 Assemblea socie e soci – aula MG2/00.10
20:00 Cena
Sabato 18 novembre
09:00-10:30 Workshop didattici
- Workshop 2: Paolo Torresan (Universidade Federal Fluminense) Dar colore a un role-play: dal movimento all’improvvisazione – aula MG1/02.06
- Workshop 3: Carlo Guastalla (Bacole – formazione italiano L2/LS) I materiali autentici nella classe di lingua: tra mito e realtà – aula MG1/02.09
10:30-11:00 Pausa caffè
11:00-12:00 Daniela Pietrini (Martin-Luther-Universität Halle-Wittemberg): Lessico e neologia nell’italiano contemporaneo – aula MG2/00.10
12:00-13:00 Vera Gheno (Università degli Studi di Firenze): Sono cambiamenti solo se spaventano. L’italiano alle prese con la complessità – aula MG2/00.10
13.00-14:00 Pausa pranzo
14.00-15:00 Dibattito plenarie: Giuseppe Antonelli, Vera Gheno, Daniela Pietrini – aula MG2/00.10
15:00-16:30 Workshop didattici
- Workshop 1: Monica Biasiolo (Otto-Friedrich-Universität Bamberg/Universität Augsburg) Per un approccio alla letteratura «circostante». Leggere, valutare e apprendere (dal)le fonti – aula MG1/02.05
- Workshop 3: Carlo Guastalla (Bacole – formazione italiano L2/LS) I materiali autentici nella classe di lingua: tra mito e realtà – aula MG1/02.09
16:30-17:00 Fine lavori – aula MG2/00.10
Abstract
Plenarie
L’italiano parlato e scritto dall’intelligenza artificiale è un italiano “normale”? In che rapporto si pone rispetto all’e-taliano telematico degli ultimi vent’anni? Possibile che in futuro questo tipo di italiano finisca col fare testo, diventando a sua volta un modello di riferimento?
Una delle caratteristiche principali delle lingue vive come l’italiano è la cosiddetta funzione neologica, cioè la capacità di reagire a situazioni ed esperienze nuove creando elementi lessicali inediti. Oltre alle parole coniate per denominare referenti nuovi (es. armocromia), a cambiare può essere anche il modo di vedere determinati oggetti e fenomeni, da cui il bisogno di espressioni che sostituiscano quelle preesistenti (come nel caso di madre single rispetto a ragazza madre). E non si tratta sempre di neologismi isolati: spesso la complessità del mondo contemporaneo spinge a rivedere interi campi lessicali (si pensi ad es. a quelli riguardanti la famiglia o le migrazioni), eventi straordinari possono portare a vere e proprie “invasioni” di concetti e quindi di termini nuovi (basti l’esempio della recente pandemia). L’intervento si propone di individuare i campi in cui il lessico sembra rinnovarsi maggiormente per poi identificare le parole nuove più significative e i relativi metodi di formazione.
Internet e la globalizzazione hanno fatto sì che l’incontro con l’alterità sia ormai parte del nostro quotidiano. A fronte di una naturale tendenza a preferire la vicinanza di persone percepite come simili, la reazione delle persone che appartengono a una certa comunità (in questo caso quella legata dall’italofonia) non è però sempre stata, e non è, pacifica. Può il lavoro sulla lingua, attraverso le istanze del cosiddetto linguaggio ampio, contribuire a un cambiamento culturale e, in ultima analisi, sociale?
Workshop
Questo workshop vuole fornire una serie di riflessioni e di strumenti per la ricerca, valutazione e l’uso di materiale autentico di tipo letterario in relazione alla didattica dell’italiano come L2. Ci muoveremo in ambito sia teorico sia pratico considerando la fonte letteraria come “raw material”, ma anche come “àncora produttiva” per l’articolazione di «zone di lettura», anche di tipo interattivo, da sviluppare in classe sullo sfondo di una prospettiva didattica che dia spazio e valore al discente. Suscitare il piacere al confronto, alimentare la capacità di esplorare quello che sta attorno, creare curiosità e interesse sono tra i presupposti fondamentali che numerosi studi di psicodidattica ci insegnano per coinvolgere e motivare. L’attenzione verrà rivolta in particolare ad esempi tratti da libri e articoli, ma anche a risorse digitali, intese sia in chiave multimediale che multimodale.
Per role-play (gioco di ruolo) intendiamo un’interazione nella quale ai partecipanti è assegnato un ruolo da interpretare. In classe, in genere, un role-play è un’attività che presenta dei vincoli, i quali ne minano l’autenticità comunicativa: lo scopo precipuo dello scambio è infatti quello di reimpiegare nozioni apprese durante l’unità (in primis lessico e regole morfologiche). In questo workshop illustreremo role-play più liberi, che riflettono l’impredicibilità che caratterizza una conversazione quotidiana. Sottolineeremo alcuni elementi grazie ai quali il docente può rendere lo scambio più genuino: in primo luogo il movimento, quindi la carica espressiva e il vuoto di informazione. Approderemo a un caso limite, in cui la libertà d’invenzione è assoluta: le coordinate dell’evento comunicativo sono definite da coloro che partecipano al dialogo. Interagendo l’un con l’altro, i partecipanti scoprono dove si trovano, quali ruoli interpretano e il motivo che li spinge a comunicare tra loro. Ci ispireremo alle tecniche dell’improvvisazione teatrale; ne adotteremo i format più semplici, per i quali non è prevista una formazione attoriale.
In ambito glottodidattico esistono degli aggettivi che muovono sentimenti, scatenano discussioni, in qualche modo definiscono l’insegnante stesso nel momento in cui li utilizza. “Autentico” è uno di questi aggettivi usati spesso con cautela, che chiama dei distinguo e porta chi lo usa a delimitare con attenzione il proprio punto di vista. Eppure il suo significato è piuttosto limpido: “autentico” è qualsiasi testo originariamente emesso per la comunicazione e non creato ad hoc come mezzo di studio. Il senso comune suggerisce che, se vogliamo formare degli attori sociali, come ci impone il QCER, i nostri studenti dovranno confrontarsi proprio con una lingua autentica e non edulcorata, lingua che ha il pregio di essere vera e viva ma il difetto di essere di difficile comprensione, soprattutto ai livelli più bassi. Per questo molti insegnanti e anche diversi studiosi considerano l’autenticità un’arma a doppio taglio, qualcosa di pericoloso, da rifuggire. Durante il laboratorio cercheremo di affrontare il problema in una prospettiva pratica, cercando di identificare quali caratteristiche dovrebbe avere un testo autentico per poter essere proposto in classe e quali obiettivi didattici si possono perseguire attraverso il suo utilizzo. Vedremo inoltre alcune modalità per proporre in classe questo tipo di materiale didattico, affinché i nostri studenti si impossessino degli strumenti più adeguati per affrontare in autonomia le sfide della comprensione, in classe e nel loro rapporto “autentico” con la lingua italiana.
Kosten
Come negli anni scorsi, la partecipazione al convegno è gratuita per i soci ADI. Chi volesse diventare socia/o prima di iscriversi al convegno può farlo utilizzando l’apposito modulo. Iscrivendosi all’ADI prima del convegno, si avrà la possibilità di partecipare all’evento gratuitamente. Sarà necessario versare solo la quota annuale d’iscrizione all’ADI di 30,- €.
Queste sono le quote di iscrizione per la partecipazione al convegno:
- socia/o ADI: partecipazione gratuita (è comunque necessaria l’iscrizione al convegno)
- non socia/o: 70,- €
- studenti & Referendare: 25,- € (la certificazione corrispondente deve essere mostrata all’arrivo al convegno)
Anmeldung
Per effettuare l’iscrizione utilizzate l’apposito modulo che trovate qui. Venerdì 17 novembre si terrà la cena del convegno. Chi desidera partecipare è pregato di comunicarlo al momento dell’iscrizione.
Termine per le iscrizioni: lunedì 13 novembre.
Pernottamenti
È stato bloccato un contingente di camere presso le seguenti strutture:
- 30 camere presso l’hotel Ibis Styles (Lange Straße 29, Bamberg):
camera a uso singolo: 89,25€ a notte
camera doppia: 112,20€ a notte
Abruffrist: 06. Oktober 2023
Abrufstichwort: ADI_2023
- 10 camere presso l’Hotel Weierich (Lugbank 5, Bamberga):
7 camere singole: 70€ a notte (colazione inclusa)
3 camere doppie: a uso singolo 90€ a notte (colazione inclusa) / per due persone 100€ a notte (colazione inclusa)
Abruffrist: 6.10.2023
Abrufstichwort: ADI2023
ATTENZIONE: L’offerta qui sopra è valida solo prenotando due notti (p. es. dal 16.11 al 18.11 oppure dal 17.1 al 19.11)
Cena
Venerdì sera ci sarà una cena di gruppo presso il ristorante. Ricordiamo che la cena non è compresa nella quota di iscrizione.